Valli di Lanzo
Alpe Nuvient Pian del Conte
Alpe del Conte e Testa Paian
location_on Ceresdirections_car da Lanzo T.se si seguono le indicazioni per Ceres. Superata la stazione, si affrontano 2 tornanti, incontrando quindi una zona adibita a parcheggio, a lato della strada: si lascia qui la vettura.
straighten 26,55 km
trending_up 1200 m circa
access_time 4,5 ore
sort Difficoltà: difficile
equalizer asfalto 7,64 km (29%) - sterrato 18,91 (71%)
event da maggio a ottobre
update Effettuato il 2 e 9 luglio 2000
map I.G.C. 1:50.000 n. 2 Valli di Lanzo e Moncenisio, 1:25.000 n. 110 Lanzo Viù Chialamberto Locana Ciriè Basse Valli di Lanzo
map ONLINE GIF
gps_fixed TRACCIA GPX(inviata da Luca Mignogna e corretta da M. Peverada)
Descrizione: l'anello risulta percorribile nei due sensi ma l'opzione qui descritta presenta alcuni vantaggi. Innanzitutto la parte più panoramica viene affrontata in salita e quindi si ha modo di poter ammirare con più tranquillità il paesaggio che ci circonda, approfittando magari di qualche sosta. In discesa, si sa, si è soliti procedere piuttosto spediti, con gli occhi fissi al terreno, alla ricerca della traiettoria ottimale. In secondo luogo, l'ascesa da Mezzenile presenta un fondo in migliori condizioni: la pedalata risulta quindi più fluida e un po' meno faticosa. La partenza avviene da Ceres, posto in splendida posizione, alla confluenza tra la val Grande e la val d'Ala. L'origine del nome si deve molto probabilmente alla presenza in zona del ciliegio selvatico mentre appare meno plausibile il riferimento alla dea dei campi, Cerere, comunque presente sullo stemma del paese. Tra i monumenti più importanti segnaliamo l'isolata torre campanaria del XII sec. (oggi monumento nazionale ai caduti), la Chiesa Parrocchiale dell'Assunta, la cappella di S. Rocco che conserva interessanti affreschi ed, infine, il ponte in pietra della Vana, con la caratteristica forma a schiena d'asino (risalente al 1740).... Azzerato il ciclocomputer a monte della zona di sosta, si scende in direzione Lanzo. Superati 2 tornanti si evita la deviazione per Vana (0,58 Km), transitando dinnanzi alla stazione terminale della ferrovia per Torino, il cui aspetto ricorda l'eleganza degli chalet svizzeri. La linea venne realizzata in varie fasi: nel 1869 venne inaugurato il tratto tra il capoluogo di provincia e Ciriè, nel 1876 il collegamento con Lanzo mentre si deve attendere sino al 1916 per il suo completamento. La realizzazione dell'ultima parte venne affidata all'ingegner Alberto Scotti che ne trasformò anche la trazione da vapore a corrente continua ad alta tensione (4000 volt). Suo è l'imponente viadotto in cemento armato che si incontra oltre la stazione, lungo quasi 200 metri e costituito da un'ampia arcata con 50 metri di luce. Superato un monumento ai caduti (1,48) e l'incrocio semaforico per Cantoira (2,11), si prende la diramazione per Mezzenile (2,44). Ex possedimento dell'Abbazia S. Maria di Pulcherada, venne ceduto nel XIV sec. al Conte Amedeo di Savoia. Nel 1793 diventa feudo della famiglia Francesetti che ne fece la propria residenza estiva. Il Palazzo dei Conti Francesetti, con le caratteristiche quattro torri, si trova in frazione Villa Inferiore. La parrocchiale è invece dedicata a S. Martino Vescovo e sorge ai margini dell'abitato. Venne completamente ricostruita sopra una precedente costruzione romanica, di cui è rimasta qualche traccia solamente sul campanile. Sino a fine ottocento la principale attività era legata alle fucine e alla lavorazione del ferro, in particolare dei chiodi che sono presenti non a caso sullo stesso stemma del paese. Ignorato il bivio per Sabbione (2,65) e, dopo 2 tornanti, quello per Belvedere (3,28), si seguono a destra le indicazioni per Catelli - Villa Superiore (3,56). Subito dopo il tornante che segue, si imbocca la stradina con cartello di STOP sulla destra (3,88). Si passa a monte di Catelli, raggiungendo un bivio dove il fondo si fa sterrato (4,29): qui si continua ancora a destra sulla strada consortile, chiusa poco più avanti da una sbarra (4,60), che si snoda in un fitto bosco costituito da faggi e betulle. Le deviazioni secondarie sono numerose ma facilemte riconoscibili vuoi perchè chiuse da catena, poco marcate o segnalate da cartelli di proprietà privata e divieto di accesso. L'unica che presenta qualche dubbio è la prima (5,35) dove si deve continuare diritto. Si alternano baite rimodernate ed alpeggi abbandonati. Si arriva quindi alla cappella della Consolata (7,28), dedicata anche a S. Rita e S. Giacomo, edificata dai sopravvissuti alla pestilenza del 1520. Quando il bosco si dirada, si può spaziare con gli occhi l'ampio panorama: sempre che la giornata sia favorevole, si riconosce per esempio in lontananza il rifugio Salvin e la zona del lago di Monastero oppure l'evidente sterrata che da Mezzenile sale agli Asciutti. Subito prima dell'Alpe Belvedere si prosegue a destra (10,92 - cartello strada privata, divieto di accesso e catena). Persi una cinquantina di metri di dislivello, si percorre un lungo traverso che taglia le pendici di Testa della Cialma, toccando un paio di alpeggi ed affrontando quindi i lunghi tornanti dal fondo dissestato che precedono il Colle du Porti Neu (15,16 - non segnato sulle carte). Dall'insellatura, la vista spazia verso la zona del rifugio Karfen con gli impianti di risalita di Ala di Stura. Qui la fatica puo' considerarsi conclusa: si percorre l'altopiano sino alla sbarra dove è il bivio (15,72) per l'Alpe Pian del Conte (m 1767 s.l.m.), uno dei 7 alpeggi della zona dell'Alpe Nuvient, raggiungibile a destra in un centinaio di metri (deviazione non conteggiata ai fini dei km percorsi). Iniziamo ora la discesa aggirando la sagoma schiacciata di Testa Paian. Si lascia una deviazione sulla destra (16,45), affrontando su fondo in pessime condizioni, alcuni tornanti dove occorre prestare attenzione alle numerose canaline di drenaggio, piuttosto sollevate da terra e quindi pericolose. Dopo una sbarra, si ignora la stradina per Deserto (18,47). Si entra quindi nel bosco sempre molto chiuso. Ancora un'ultima sbarra (19,57) e quindi si evitano alcune stradine secondarie: Priet (21,25 - sulla destra) e quelle ravvicinate di Fraspurie (23,15 - sulla destra), e, su fondo nuovamente asfaltato (23,21), Arveii (23,25 - sulla sinistra) e S. Grato (23,52 - sulla destra). Attraversato il rio Almesio (24,68), si passa tra le case dell'omonima frazione, situata sul versante rivolto a Nord, in posizione alquanto infelice visto che per alcuni mesi dell'anno non viene toccata dai raggi del sole. Si oltrepassa su uno stretto ponte la Stura di Ala (25,63), immediatamente a monte di una chiusa, raggiungendo la provinciale che va seguita in direzione Ceres (26,01). Qui si svolta a destra (26,43), lasciando la deviazione per la Val Grande. In breve si è al parcheggio da cui si è partiti (26,55).
la stazione di Ceres
monumento ai caduti poco fuori Ceres
Segnalazioni
Daniele: vorrei segnalare una piccola criticità. Sabato 21 settembre 2019, dopo l'Alpe Belvedere, ho proseguito a destra (cartello strada privata, divieto di accesso e catena). Dopo un paio di Km, però, superata la terza baita indicata sulla cartina (attualmente in ristrutturazione), all'altezza del secondo tornante, ho subito l'attacco di un cane pastore e ho dovuto invertire frettolosamente il senso di marcia. Nonostante fossi in discesa e la velocità alquanto sostenuta, il vigile guardiano a 4 zampe (che effivamente stava svolgendo egregiamente il suo lavoro) è riuscito a darmi un bel mozzicone sulla coscia. Consiglio quindi massima attenzione. Dispiace, perché lo scollinamento verso Ceres risulta così un po' rischioso. Io sono tornato indietro, ma se qualche temerario volesse proseguire oltre la terza baita, tenga ben presente questa spiacevole eventualità.
F. Nepote: quasi tutti gli anni faccio questo giro con amici e così è stato anche il 16 agosto 2011. Partenza da Nole con il treno + bici fino a Ceres e poi largo alla pedalata! La strada asfaltata adesso arriva fino al km 5,7. Segnalo che terminata la discesa dopo l'Alpe Belvedere e prima dei lunghi tornanti che portano in cima al Colle du Porti Neu, si può fare rifornimento d'acqua dalla fontana adiacente una baita (non so però se l'acqua sia sempre aperta).
Fabrizio Menghini: non fate rifornimento d'acqua all'ultima fontana di Mezzenile (si trova sull'ultimo tornante asfaltato sulla destra in frazione Villa Sup.) perchè è acqua non potabile che serve solo a lavare e per gli animali. Gli effetti sono un mal di pancia bestiale e... tutto quello che ne consegue. La fontana successiva è parecchio distante, quindi rifornitevi in paese.
Roberto Savio: il 4 giugno 2006, dopo un paio di anni che non ci andavo, ho rifatto questo giro. Sono stati asfaltati i primi due ripidi chilometri di sterrato dopo Catelli, fino al primo gruppo di baite dove si incrocia la mulattiera che sale da Mezzenile. Il fondo si mantiene sempre buono e ben ciclabile fino all'Alpe Belvedere, dopodichè si fa più sconnesso, ma sempre ciclabile. La discesa verso Ceres, invece, è sempre più disastrata e bisogna fare molta attenzione a grosse pietre sparse, franate sulla carreggiata ed alla vegetazione sempre più invadente. Ritengo che allo stato attuale la salita da Ceres, negli ultimi tre km sia scarsamente praticabile.
F. Nepote: quasi tutti gli anni faccio questo giro con amici e così è stato anche il 16 agosto 2011. Partenza da Nole con il treno + bici fino a Ceres e poi largo alla pedalata! La strada asfaltata adesso arriva fino al km 5,7. Segnalo che terminata la discesa dopo l'Alpe Belvedere e prima dei lunghi tornanti che portano in cima al Colle du Porti Neu, si può fare rifornimento d'acqua dalla fontana adiacente una baita (non so però se l'acqua sia sempre aperta).
Fabrizio Menghini: non fate rifornimento d'acqua all'ultima fontana di Mezzenile (si trova sull'ultimo tornante asfaltato sulla destra in frazione Villa Sup.) perchè è acqua non potabile che serve solo a lavare e per gli animali. Gli effetti sono un mal di pancia bestiale e... tutto quello che ne consegue. La fontana successiva è parecchio distante, quindi rifornitevi in paese.
Roberto Savio: il 4 giugno 2006, dopo un paio di anni che non ci andavo, ho rifatto questo giro. Sono stati asfaltati i primi due ripidi chilometri di sterrato dopo Catelli, fino al primo gruppo di baite dove si incrocia la mulattiera che sale da Mezzenile. Il fondo si mantiene sempre buono e ben ciclabile fino all'Alpe Belvedere, dopodichè si fa più sconnesso, ma sempre ciclabile. La discesa verso Ceres, invece, è sempre più disastrata e bisogna fare molta attenzione a grosse pietre sparse, franate sulla carreggiata ed alla vegetazione sempre più invadente. Ritengo che allo stato attuale la salita da Ceres, negli ultimi tre km sia scarsamente praticabile.
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Si declina qualsiasi responsabilità per eventuali errori, imprecisioni, incidenti e danni di ogni sorta
Ultimo aggiornamento: 18 agosto 2024
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