Lunghezza: 20,63 km
Tempo percorrenza: 4h
Difficolta': O.C.A.
Cartografia: Carta dei Sentieri della Collina
Torinese 1:15.000 n. 1 Moncalieri, Torino, Pecetto...
Periodo consigliato: tutte le stagioni
esluso inverno
Tipo: asfalto (10,62 km - 51%),
sterrato/sentiero (10,01 km - 49%)
Dislivello: 700 metri effettivi
Effettuato il: 10, 30 e 31 Ottobre; 1
Novembre 1999
Localitą di partenza: chiesa S. Maria
di Testona (piazza card. G. Massaja - Moncalieri)
Descrizione: Itinerario molto
impegnativo riservato ai biker piu' esperti. Sconsigliato
in caso di piogge recenti. Dal piazzale della chiesa
imbocchiamo strada Revigliasco in direzione di
quest'ultimo. Transitiamo davanti alla piscina comunale,
continuando diritto al primo semaforo e seguendo sempre
la direzione principale. Al secondo impianto semaforico
e' possibile ammirare la cappella della Madonna di
Loreto (http://www.lacappelladellamadonnadiloreto.com), recentemente restaurata. Giunti alla
cappella di S. Bartolomeo (0,99 km), svoltiamo, subito
prima di questa, in strada Cenasco, seguendo sempre le
indicazioni del sentiero 2B. Ignorata strada dei Bussi
(1,41 - sentiero 2A), subito dopo un ponte, continuiamo
diritto su strada Mirabello (1,54 - cartello senso
vietato escluso numeri interni). Transitiamo tra campi
coltivati e vigneti con salita molto ripida. Ignorare la
sterrata dell'interno 24/22 (1,95) e proseguire, al
termine della strada, sulla pista campestre di fronte
(2,48). Passiamo la deviazione del sentiero 3 per la
cappella del Rocciamelone (2,92) giungendo all'inizio di
un canalone (3,02). Lo aggiriamo seguendo a destra per
pochi metri il sentiero 3, costeggiando un campo
coltivato fino alla sua meta', dove incontriamo una
carrareccia (3,07) che va seguita a sinistra, in
direzione di alcune serre adiacenti ad una cascina
bianca. La superiamo (3,28), evitando, al bivio seguente,
una strada privata sulla sinistra (3,40). Quando la
strada, che sta per terminare dinnanzi ad una casa, si fa
asfaltata si imbocca un sentierino sulla sinistra (3,46),
infestato in questo tratto dai rovi, tenendosi sempre
vicino alla recinzione (non lasciatevi ingannare da altre
tracce che vanno verso i prati circostanti). Si
confluisce cosi' su strada Paniasso (3,71). Evitando le
strade di accesso alle abitazioni si raggiunge su asfalto
(4,19) strada Revigliasco (4,53). La seguiamo in salita
per 150 metri, deviando quindi a destra quando
incontriamo il cartello indicatore del sentiero 4 -
anello del Redentore (4,88). Al termine di una ripida
rampa, nei pressi di una cabina in cemento, si continua
sul sentiero di fronte (5,15) che nel tratto iniziale,
fortunatamente breve, risulta non ciclabile essendo in
forte pendenza e piuttosto dissestato. Si lascia sulla
sinistra il sentiero 5 (5,24 - dal quale arriveremo piu'
avanti), cercando di seguire sempre la traccia piu'
marcata, con pendenza spesso pianeggiante. Dopo un rio
andiamo a destra (5,85), pervenendo dinnanzi alla
recinzione di una costruzione in mattoni (villa Chiara)
ove avanziamo a sinistra (5,95). Si superano alcuni rii
spesso asciutti per poi sbucare su una strada asfaltata
che va seguita in discesa (6,49). Alla prima curva a
destra imboccare il sentiero 4 (6,74) che scende molto
ripido al Pian del Redentore con la omonima statua (6,85
- altitudine m 496). Procediamo ora a sinistra lungo
viale dei Ciliegi svoltando a sinistra al secondo bivio
(6,98 - il primo e' viale dei Castagni). La strada e'
poco piu' avanti chiusa da un cancello automatico di
colore giallo che risulta pero', con qualche cautela,
aggirabile (7,18). All'incrocio che segue svoltiamo a
destra in strada Allason (7,33). La abbandoniamo 250
metri oltre, quando, seguendo le indicazioni del sentiero
32, affrontiamo la strada della Pera del Tesor, che su
placche di cemento (7,62) e poi su sterrato (7,80 - qui
tralasciare l'interno 88 sulla destra), tocca il masso
erratico (8,37) e il quadrivio omonimo (8,42). Da questo
svoltiamo a destra lungo il sentiero n. 31 (non
segnalato) continuando poco dopo diritto (8,53): dalla
stradina sulla ns. destra si stacca piu' avanti il
sentiero che sale al Bric S. Vito, zona di rilevante
interesse archeologico visto il ritrovamento dei resti
della fortificazione medioevale con torre di
Monspharatus. Poco piu' avanti scendiamo a sinistra
(8,57) affrontando un ampio semicerchio. In questa parte
il fondo e' in pessime condizioni, causa la presenza di
numerose pietre e grossi solchi: si consiglia di moderare
la velocita' e prestare la massima attenzione. In
prossimita' di una curva (8,74) si stacca sulla sinistra
un sentierino che conduce in poche decine di metri alla
fontana Prensisie. Ad un bivio poco pronunciato (8,82) e
ad un altro, piu' marcato (8,88), continuiamo diritto.
Poco oltre teniamo la sinistra in discesa (8.95). La
stradina termina sulla strada provinciale Eremo - Pecetto
(9,94), nei pressi dello splendido punto panoramico noto
come Pilone del Lupo. Seguiamo la provinciale a destra.
Oltrepassato il cartello della localita' Fontanone
Tavolazzo (10,48) svoltiamo in via Barbara Allason (10,73
- cartello Redentore e residence S. Placido). Piu' avanti
riconosciamo come questa sia stata percorsa in
precedenza: oltrepassiamo infatti la strada della Pera
del Tesor (11,16) e, subito dopo un ponte, la stradina
proveniente dal cancello giallo (11,41). Pochi metri
oltre lasciamo quella che piu' avanti diventa strada
della Vetta svoltando a sinistra (11,46). Al culmine
della salita, in prossimita' di una curva, imbocchiamo un
sentiero contrassegnato da tacche color lavanda (11,98)
con breve rampa iniziale (90 metri) troppo ripida per
riuscire a ciclare. Giunti ad una recinzione della prima
di un gruppo di villette imbocchiamo una pista sulla
sinistra (12,23) che prosegue nel bosco con lievi
saliscendi: e' l'antica strada Parelle nonche' sentiero
30 (non ancora segnalato). Oltre due bivi ravvicinati
dove teniamo la sinistra (12,87 e 12,89), la stradina si
restringe diventando sentiero, con la pendenza che si fa
man mano piu' accentuata sino a costringerci a proseguire
a spinta. Giungiamo presso due rii dalle acque
maleodoranti e poco limpide, nel punto in cui si uniscono
(13,38). Li attraversiamo, con qualche difficolta', in
successione, per poi risalire il pendio stando sempre
vicini al secondo corso d'acqua. Sbuchiamo sul piazzale
del ristorante "Il gatto bianco" (13,63).
Guadagnata l'uscita ci troviamo di fronte all'ingresso
del Parco della Maddalena. Svoltiamo a sinistra (13,75)
per poi imboccare una stretta stradina (13,80) che
raggiunge lungo un viale alberato la cappella della
Maddalena (13,91 - m 710 punto piu' elevato del
percorso). Scendiamo a sinistra lungo il sentiero n. 5,
molto tecnico nella prima meta', ignorando dopo pochi
metri il sentiero 1A (13,96 - sulla destra). Dopo
l'innesto da sinistra del sentiero 4 (14,99) segue un
breve tratto dissestato (gia' noto in quanto percorso
all'andata) e quindi una ripida discesa su asfalto
(15,07) sino alla strada Revigliasco (15,35). La
percorriamo in salita per poi svoltare, sul lato opposto,
in strada Rondapaletto (15,48). Si ignora una strada
privata sulla sinistra (15,68) incontrando il fondo
sterrato (15,80). Giunti alla radura di Pra Palet,
ignoriamo il sentiero 1 che sale alla Maddalena (16,12)
per seguirlo invece in discesa sulla sinistra (16,14):
diritto e' invece il sentiero 2 per la cappella del
Rocciamelone. Il sentiero 1 e' in questo tratto piuttosto
accidentato ma fortunatamente con pendenza mai troppo
accentuata. Affianchiamo un rio guadandolo per due volte
(16,63 e 16,76). Dopo una piccola cascatella si esce dal
bosco su strada Cenasco (16,86) che seguiamo sempre in
discesa sino ad una stradina sulla sinistra che si
inoltra tra i campi (17,27 - indicazioni sentiero 3).
Tralasciata una traccia sulla sinistra (17,39),
affianchiamo una recinzione continuando su uno stretto
sentiero (17,57). Raggiungiamo il sentiero 2B (17,70),
imboccandolo a destra. Percorrendo a ritroso il tragitto
dell'andata rientriamo nuovamente alla chiesa di Testona
(20,63).
Foto in alto: cappella di S. Bartolomeo (Moncalieri).
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