Valle di Susa
Alpe Le Combe
directions_car dalla SS24 (Bussoleno) si sale a Chianocco. Giunti dinnanzi alla chiesa si attraversa il ponte sul Prebec e si lascia la vettura sul piazzale antistante il municipio.
straighten 31,99 km
trending_up 1500 m circa
access_time 6 ore
sort Difficoltà: difficile
equalizer asfalto 13,40 km (42%) - sterrato 18,59 (58%)
event da maggio a settembre
update Effettuato il 30 marzo e 7 aprile 2002
map I.G.C. 1:50.000 n. 2 Valli di Lanzo e Moncenisio
map GIF
Descrizione: visto il notevole dislivello, si può suddividere l'itinerario in due mezze giornate utilizzando la frazione Molè come tappa intermedia. La parte bassa (ad anello) tocca numerose borgate, oggi prevalentemente utilizzate come luoghi di villeggiatura, con tipiche costruzioni realizzate in pietra e tetto in losa, e presenta interessanti e spettacolari fenomeni erosivi (orridi) generati dai rii Prebec e Moletta sulla bancata calcarea che caratterizza, per un lungo tratto, il versante sinistro orografico della media Valsusa. La parte più elevata ospita invece numerosi alpeggi, dove si lavora anche il latte per ricavarne formaggi, utilizzati nei mesi estivi per consentire la raccolta del foraggio in pianura (che verrà poi utilizzato durante il periodo invernale). Dall'incrocio dinnanzi alla parrocchiale (0 km), prendiamo la strada per Molè, transitando tra la chiesa e la "Trattoria al Castello", inserita in parte nell'antica roccaforte del luogo. Percorsi un centinaio di metri si svolta per il cimitero e da questo si prosegue su sentiero (0,37). Seguendo sempre la direzione frontale si ritrova l'asfalto (1,29 - via Camposciutto - andare diritto). Arrivati alla via S. Lorenzo (1,61), la seguiamo sino alla ferrovia, che costeggiamo per un brevissimo tratto a destra (2,00 - corso Peirolo). Imbocchiamo quindi la via Mazzini (2,11) dove ha presto inizio la lunga ed impegnativa salita. Superato il ponte sul rio Moletta, si continua diritto (3,23); quindi, giunti ad un bivio nei pressi di una fontanella (3,40), si intraprende la sterrata panoramica (a destra) per Falcemagna che si raggiunge lasciando la deviazione per case Trucco (6,41). Bellissimo il colpo d'occhio sul gruppo dell'Orsiera-Rocciavrè e, più distante, sulla Sacra di S. Michele mentre ai nostri piedi si sviluppa il grosso centro abitato di Bussoleno, con il suo importante nodo ferroviario. Da Falcemagna si scende per il "sentiero degli orridi" (6,81 - cartello). L'individuazione dello stesso potrebbe creare qualche difficoltà giacché i proprietari delle abitazioni sono soliti parcheggiarci davanti le automobili. Può essere utile sapere che si trova nelle immediate vicinanze di un palo con trasformatore della linea elettrica di cui ne seguiamo grosso modo la direzione. Considerando tale palo come primo, si svolta a sinistra nei pressi del terzo (6,95), entrando all'interno della gola formata dal rio Moletta che si va a guadare (7,22) facendo attenzione a non bagnarsi troppo i piedi. Segue un breve tratto non ciclabile per risalire alla costruzione isolata di Campobenello, dove troviamo una sterrata (7,53) che passando a monte di Pietrabianca (9,29) e poco sotto Lorano (9,87), va a a terminare sulla strada che da Chianocco sale all'alpe Le Combe. Dall'incrocio (10,35) si va a sinistra incontrando presto il pilone (10,53), recentemente restaurato, posto subito a monte della borgata Molè, da tenere bene a mente durante il ritorno. Superato Goitroce (11,21 - fontana), si noti alla vostra destra la caratteristica formazione calcarea nota come "Choqué di Margrit", una piramide alta oltre 20 metri e rigonfia sulla sommità, a mo' di cappello. Ignorate le deviazioni per Strobietti (13,29) e Balmafol/Druge (17,27) si perviene, tra splendide praterie, a le Combe dove ci attende una fresca fontana (17,81). Qui c'è anche il posto tappa del "sentiero balcone", una chiesetta, un pilone, la recente costruzione dell'Alpe Stella (anno 1981) e una stele degli alpini sormontata da un rapace. Proseguiamo la salita finché la strada si interrompe bruscamente (19,87) ai margini della spettacolare ed imponente incisione a "V" conosciuta con il nome di Gran Gorgia, scavata dal Prebec con l'aiuto degli agenti atmosferici ed ancor oggi in evoluzione, nei detriti morenici di origine glaciale. Le dimensioni sono impressionanti: 150 metri in larghezza per 750 in lunghezza. Affacciatevi facendo attenzione a non sporgervi troppo! Un miglior punto di osservazione si trova al termine della stradina che si stacca da uno degli ultimi tornanti. Per il ritorno, seguiamo fedelmente la strada appena percorsa sino al pilone a monte di Molè. Dallo slargo situato nelle immediate vicinanze (29,22), seguendo le indicazioni, entriamo tra le case della borgata cercando di mantenere sempre la sinistra. Si passa a fianco della chiesetta (29,49), con facciata dotata di orologio perfettamente funzionante, realizzato con l'ingranaggio recuperato da una beton-car finita fuori strada. Seguendo le indicazioni del "sentiero degli orridi" si rasentano i tornanti della strada asfaltata sbucando in corrispondenza di uno di questi (30,02). Seguiamo ora l'asfalto in discesa per poi svoltare su una evidente sterrata alla nostra sinistra, chiusa da sbarra (30,76). Quando questa compie una stretta curva e punta con un rettilineo verso la conca alluvionale che precede l'orrido del rio Prebec (31,40), ci dirigiamo verso lo steccato che impedisce di avvicinarsi troppo alle pericolose pareti a strapiombo, e da questo scendiamo sul tecnico "sentiero autoguidato B" sino alle case di Camposciutto, capoluogo di Chianocco (31,78). Non resta ora che seguire la stretta stradina asfaltata in discesa sino alla parrocchiale di S. Pietro dove si conclude il nostro giro (31,99).
guado del rio Moletta
la chiesetta di borgata Molè
Segnalazioni
P. Bini: il 17 agosto 2013 siamo partiti da Chianocco (550 m) per salire in mtb all'Alpe Combe (1600 m) per la strada diretta ormai quasi del tutto asfaltata. Fondo perfetto e pendenza regolare intorno al 10%. Un tragitto quindi molto più breve di quello da te descritto e probabilmente meno interessante ma che ci ha permesso di arrivare presto per continuare a piedi fino al Colle delle Couple (2350 m) come era nelle nostre intenzioni. Una salita peraltro molto agevole su un sentiero ottimamente tracciato. Malgrado si addensassero vapori sul crinale sotto l'Uia Grande, il vento è stato così cortese da spazzare per qualche istante l'orizzonte permettendoci di scorgere il Vulpot sul Lago di Mauciassia. Dopo aver acquistato i buoni formaggi dalla bergera, il ritorno su asfalto, per quanto non eroico, ci ha permesso una discesa entusiasmante. Al Castello di Chianocco abbiamo poi fraternizzato con la banda degli Alpini bevendo insieme qualche bicchiere di rosso. Fra le molte note positive della giornata segnalo la quasi assenza di traffico motorizzato lungo il percorso.
M. Facen: sabato 12/05/07 mattina, entrando in Lorano provenendo da Pietrabianca un cane ha pensato bene di stamparmi un morso sul polpaccio destro. Ho rimediato un bel buco sulla gamba, il richiamo dell'antitetanica + 6 gg di cura antibiotica. L'animale appartiene ad un margaro che risiede nella prima casa che si incontra attraversando Lorano, che ovviamente ritiene sbagliato legare il cane ad una solida catena. Spero che aggiungendo questa info i prossimi biker siano più fortunati di me.
M. Facen: sabato 12/05/07 mattina, entrando in Lorano provenendo da Pietrabianca un cane ha pensato bene di stamparmi un morso sul polpaccio destro. Ho rimediato un bel buco sulla gamba, il richiamo dell'antitetanica + 6 gg di cura antibiotica. L'animale appartiene ad un margaro che risiede nella prima casa che si incontra attraversando Lorano, che ovviamente ritiene sbagliato legare il cane ad una solida catena. Spero che aggiungendo questa info i prossimi biker siano più fortunati di me.
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Ultimo aggiornamento: 14 novembre 2024
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