Mountain bike Val d'Aosta - Le vs. esperienze |
|
|
Giro del Gran Combin |
|
|
di Bottalo Giuseppe |
|
|
Se dovessi ripeterlo, lo farei in tre giorni anziché due, per poter apprezzare meglio tutto ciò che la montagna in questo giro può offrire! Accorcerei forse la prima tappa alla Cabane de Chanrion; la seconda farebbe sosta alla Cabane de Mille (dove passerei volentieri qualche ora solo a “contemplare” le montagne ) e il terzo giorno avrei più tempo a disposizione per visitare il Colle del Gran S. Bernardo, e provare la discesa per le antiche mulattiere d’accesso al Colle. In due giorni, pur rimanendo un bel giro, le tappe sono un po’ tirate, diventa più una “grande course” dove alla fine la cosa più importante sembra quella di dover chiudere un anello, mentre è molto più importante vivere, ammirare pienamente i luoghi, le valli e le montagne attraversate. Con uno sviluppo superiore ai 120 chilometri e oltre 4000 metri di dislivello, la ciclabilità in questo giro è buona, quasi al 100% in discesa e secondo me diventerà sicuramente col tempo, un giro classico e molto frequentato dai ciclo escursionisti. Provato il 17-18 Agosto 2005 con Asti A., Grandi P., Mazzucchelli G. e Rossetti M. | ||
|
||
1° GIORNO |
2° GIORNO Dislivello in salita: c.ca 2150 m Dislivello in discesa: c.ca 2200 m Ciclabilita' in salita: sviluppo 78% - dislivello 77% Ciclabilita' in discesa: 98% Tempo impiegato: h 9 |
|
Difficolta' complessiva: MCA (non
difficile, ma sviluppo e dislivello notevoli) Cartografia: IGC 1:50.000 N° 4 M. Bianco e N° 5 Cervino; Carta Naz.- Svizzera (CNS) 5003 Mon Blanc – Gran Combin 1.50000 |
||
Uscendo da Etroubles in direzione Gran San Bernardo si prende subito sulla dx la strada per Vachery, proseguendo poi per Allain. Più oltre ci si ricollega alla strada che sale da Doues e proseguire come nell’itinerario della “Fenetre Durand” per la conca di By, sempre con il Gran Combin e il Mont Gelè che dominano sullo sfondo. Dall’Alpe Thoules dove termina la stradina, si continua per il sentiero in un valloncello ancora abbastanza ciclabile (foto 1) fino alla base del pendio morenico che sorregge il colle. Risalirlo, spingendo la bici fino in prossimità del Colle (foto 2) dopo aver lasciato sulla destra salendo il piccolo lago omonimo. Dalla “Fenetre”, dove c’è anche una grande targa a ricordo del passaggio di Lugi Einaudi che come esule aveva scelto questo colle come via di salvezza, la vista è imponente sul versante settentrionale del Mont Gelè e in particolare su tutta la cerchia di montagne attorno al ghiacciao d’Otemma (foto 3). Si incomincia una discesa, sin dall’inizio tutta in sella alla bicicletta (foto 4) e mai troppo difficile (foto 4b) in un contesto ambientale sempre davvero notevole (foto 5). Si scende fino ad un ponte sul fondo della testata del vallone Charmontane dove si incontra dalla parte opposta la stradina che dal lago di Mauvosin sale al Rifugio di Chanrion. Prendere a sx in salita per un buon tratto (foto 6), poi la stradina dal fondo incredibilmente liscio inizia a scendere con alcuni tornanti, e passa sul versante sx orografico della valle. Si inizia a costeggiare il lungo lago di Mauvosin con la stradina che riprende per alcuni lunghi tratti ad essere in costante salita (foto 7). S’incontrano una serie di gallerie scavate nella roccia, di cui la prima è molto corta, mentre l’ultima è abbastanza lunga come sviluppo (foto 8) e permette di sbucare direttamente sopra l’altissima diga. Queste gallerie sono illuminate con luce elettrica in modo sufficiente e alcune aperture di tanto in tanto nella roccia permettono interessanti e spettacolari visioni sull’invaso e servono anche a capire meglio tutte le opere ingenieristiche a margine di questo grande complesso. Dalla diga si scende in una bella valle alpina su strada asfaltata per alcuni chilometri, fino al centro di Fionnay dove è possibile ottenere all’Albergo “Gran Combin” anche un solo semplice “dortoirs” con docce, asciugamani, lenzuola e coperte. Il giorno dopo si continua a scendere verso valle per alcuni chilometri. Passati sulla sx orografica della valle, dopo un paio di gallerie, s’incontra il bivio per la Capanna Brunet. Salire per questa comoda stradina con panorama sempre più aperto sulle montagne intorno a Verbier, fino all’ultimo tornante, dove ormai in vista del Rifugio si prende il sentiero che si stacca sulla dx. Questo sentiero in un rado lariceto con sottobosco ricco di mirtilli, rododendri e ginepri (foto 9) nella prima parte ha un andamento tortuoso e a sali e scendi, sempre ad una quota intorno ai 2000 m, ed è solo per brevissimi tratti ciclabili (foto 10). La ciclabilità migliora un pochino nel tratto oltre la conca di Golasson, dall’alpeggio di Sevay (2062 m), prima di un piccolo laghetto sulla sx, fino a poco oltre quello di La Chaux (2091 m). Poi il sentiero incomincia a salire deciso puntando a risalire direttamente una ripida morena erbosa, dalla sommità della quale in breve si raggiunge il Col del Mille, ben visibile anche da lontano per la presenza di tre grandi croci (2.45 h dal bivio per la Capanna Brunet). Questo colle, volendo, forse si potrebbe raggiungere con maggior ciclabilità, ma perdendo maggiormente quota continuando da Fionnay a scendere fino a Lourtier e oltre, prendendo poi nuove piste silvo-pastorali che arrivano fino agli alpeggi a circa 200 metri sulla destra sotto il colle. La Cabane de Mille si trova poche decine di metri sotto il colle sul versante opposto (foto 11). Questo rifugio è una semplice costruzione di legno con copertura in lamiera. Offre servizi essenziali, ma è accogliente e ci riporta indietro nei tempi con i pensieri e nella memoria. Purtroppo le condizioni meteorologiche si stanno guastando e non è possibile apprezzare in pieno l’eccezionale panorama che si gode da questo colle. Nuvole cariche di pioggia ci negano la vista verso il versante settentrionale del Gran Combin e Mont Velan come pure sulle altre montagne del Vallese, mentre è ancora buona e incantevole verso le punte del Massiccio occidentale del Monte Bianco, tra il Mont Dolent e l’Aguille du Tour. Il sentiero di discesa è evidente, e taglia in diagonale gli alti pascoli sopra la valle d’Entremont (foto 12), fino ad incrociare una stradina che sale da Liddes. Continuare per la stradina in salita (SX) che con un semicerchio conduce all’Alpeggio di la Coeur. A monte di questo alpeggio si prende un altro sentierino che in alcuni tratti non è molto ciclabile, fino a raggiungere un combale attraversato da un torrente oltre il quale si ritrova una nuova stradina con indicazione per la Creux du Ma. Proseguire in discesa fino ad un bivio e prendere ancora in discesa a dx (segni bianco/rossi) arrivando a fondo valle, e sbucando poche centinaia di metri prima di Bourg S. Pierre. Da qui, fino ad oltre il bivio del Tunnel del Gran San Bernardo, si potrebbe provare a passare sulla sponda sx orografica della Valle e del lago di Toules, evitando anche un traffico particolarmente intenso, ma ormai sotto una pioggia battente, abbiamo continuato per la strada principale, sfruttando nel primo tratto le gallerie paravalanghe come riparo dalla pioggia e poi per la normale strada siamo risaliti fino al Colle del Gran San Bernardo, raggiunto in mezzo a una fitta nebbia. Lo storico e millenario colle, sarà così, anche per noi, solo un “luogo di passaggio”, e in discesa dopo un paio di km, all’altezza della casa cantoniera, evitiamo sempre per le cattive condizioni atmosferiche di scendere per l’antica mulattiera d’accesso al colle che ci avrebbe portato fin sopra a S. Rhemy e permesso di chiudere in bellezza il giro, e rientriamo invece ancora con una ventina di Km direttamente a Etroubles. Per altri dettagli, riflessioni e emozioni su questo giro, consiglio di leggere anche il racconto di Graziano, mediante il quale, anch’io ho potuto rivivere i tanti momenti vissuti e condivisi su queste montagne. Per chi vuole “ricostruirsi” la traccia sul proprio GPS, Michele mette a disposizione tutta la sua documentazione GPS. |
||
|
|
|
Variante per il Col de Mille | ||
Ecco una variante che ci voleva proprio a questo giro! Provata dagli amici Antonio e Paolo, diminuisce il tempo d’accesso al Col de Mille aumentando nello stesso tempo la percentuale di ciclabilità al medesimo. Inoltre riuscendo così a risparmiare tempo ed energie, è possibile nella risalita verso il Colle del San Bernardo e nella discesa dal medesimo, provare ancora altre varianti che oltre ad evitare asfalto e traffico permetteranno di sicuro di rendere ancora più interessante questo magnifico giro! |
||
|
||
Da Fionnay (1491m) scendere sulla strada per 1,3 km fino a quota 1320. Bivio a sx per cab. Brunet, quindi risalire un tornante, ed al secondo a quota 1617, imboccare la sterrata a dx (indicazioni per La Tseppi). Percorrere tutta la strada (trascurando il sentiero indicato per col de Mille). Proseguire poi sul sentiero piacevole e ciclabile al 60% fino al grande alpeggio La Tseppi (quota 1793 - km 3 circa), quindi imboccare la strada che dall’alpeggio con poche centinaia di metri raggiunge la strada che sale (bivio a sx) per alpeggio Ecure de Mille (2150 m). Bel fondo pedalabile, fin oltre l’alpe, dove termina la carreggiabile ed inizia il sentiero che in circa 30 min. di spinta ci porta al colle di Mille (2572 m): panorama mozzafiato e rifugio accogliente (da Fionnay km 17 circa). (Info Lingua Antonio) |
||
|
||
Antonio e Paolo
hanno inoltre effettuato la seguente variante d’accesso e di
discesa del Colle del Gran San Bernardo. |
||
|
||
Copyright Bottalo Giuseppe |