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GRANGE TIBERT (VAL MAIRA)
Bedale m 875 - Ponte Marmora m 944 - C.le Esischie m 2370 - C.le Sibolet m
2532 - C.le Intersile m 2516 - (M.Tibert m 2647) - Grange del Tibert m 2174 - Celle di Macra
m 1300 - Bedale
SVILUPPO: Km 54
DISLIVELLO: m 1650 ca. (1770 m con la vetta del Tibert)
DIFFICOLTA’: BCA+
TEMPO: 6-7 h
TIPO DI TERRENO: 67% asfalto, 21% sterrato, 12% sentiero (ciclabilità 80%)
Autori itinerario: Bottalo G. e Lingua A. il 15/06/2003
Itinerario molto bello che abbina alla classica risalita del Colle d'Esischie una interessante traversata in quota, che permette di raggiungere la bella conca delle Grange del Tibert. Si consiglia di effettuare questa gita nel mese di giugno, quando le fioriture dei prati raggiungono il massimo del loro
splendore! Con partenza da Bedale o da Ponte Marmora risalire il Vallone di Marmora fino al C.le d’Esischie (Km. 21 da P.te Marmora).Subito sopra al colle sulla sx prendere il bel sentierino inizialmente ciclabile che contorna le propaggini meridionali del Monte
Pelvo. Poi una risalita non ciclabile porta ad un primo colletto (450 m dal colle). Prendere il sentiero in discesa a
dx (foto 1), dapprima con un percorso a mezza costa e poi per il fondo del valloncello in mezzo a belle praterie in fiore.
Si prosegue fin sotto ad un tornantino (1450 m dal colle non ciclabile per la pendenza), risalito il quale si raggiunge una dorsale: seguirla e al bivio successivo (2050
m) prendere il sentiero di sx che con bel percorso ciclabile (foto
2) porta al colle del Sibolet m 2532 (2750 m dal C.le). Dal colle seguire ora il sentiero che inizia in leggera discesa a dx, con un percorso a mezza costa a leggeri saliscendi
(foto 3), quasi sempre ciclabili fino al C.le Intersile. Dal colle si consiglia la salita alla vetta del Tibert dalla quale si gode un ottimo
panorama (15 min., 900 m dal colle, 131 m di disl.)
Dal C.le Intersile l'itinerario è evidente: basta prendere il sentierino in leggera discesa sulla sx sempre ciclabile che contorna le pendici settentrionali del Tibert, fino ad una scarpata erbosa
(4650 m) con sentiero accidentato da scendere con bici al fianco. Raggiunta la bella ampia conca, la si attraversa raggiungendo in fondo l'Alpeggio del Tibert con un po' discosto il bel
lago. Più avanti sulla dx è già ben visibile la stradina silvo-pastorale a fondo naturale raggiunta la quale
(6050 m) inizia la lunga discesa verso Macra, dapprima attraversando prati dove in tarda primavera predominano belle fioriture di narcisi e poi immergendosi
in una zona boschiva sempre più lussureggiante. Stretti e lunghi tornanti fanno perdere rapidamente quota e dopo oltre una decina di Km dal suo inizio, poco prima dell’abitato di Chiotto, si ritrova nuovamente l’asfalto. Si supera il bel centro di Macra capoluogo e poi con veloce discesa finale e una brevissima risalita si sbuca nuovamente a Bedale, nostro punto di partenza.
GIRO DEL TIBERT
Santuario di San Magno m 1761 - C.le Esischie VARIANTE 1/ B
m 2370 - C.le Sibolet m 2532 – C.le Intesile (VAL GRANA) m 2516 – (M.Tibert
m 2647) – Grange Tibert m 2174 – Bassa di Narbona m 2230 – P. Croisette m 2194 – Santuario di San
Magno.
SVILUPPO: Km 22
DISLIVELLO: m 1000 ca.
DIFFICOLTA’: BCA
ORARIO: h 4 - 5
TIPO DI TERRENO: asfalto: 35% - sterrato 15% - sentiero 50% Ciclabilità sentiero: 65/70% (salita e discesa) Ciclabilita’ totale:
82%
Più che una variante all’itinerario precedente, è un nuovo itinerario vero e proprio, con partenza e arrivo in quel grandioso luogo di fede che è il Santuario di San Magno.Complessivamente minor dislivello, ma in ogni modo
richiede cicloescursionisti motivati a percorrere un tratto abbastanza lungo nella parte finale tra la Comba di Narbona e la Punta delle Croisette con la bici al fianco, perché il sentiero è abbastanza scavato e invaso da arbusti, ma i dislivelli in questo tratto sono minimi, e la ciclabilità totale del sentiero rimane in ogni modo
buona. La fatica sarà sicuramente ripagata dalla bellezza e dalla varietà dei luoghi
attraversati. Dal Santuario di San Magno (m 1761) risalire la comoda strada asfaltata fino al C.le d’Esischie
m 2370 - km 7,5 dal Santuario. Dal Colle seguire esattamente l’itinerario “Grange Tibert” fino alle suddette
baite.
Prendere la stradina silvo-pastorale in discesa fino al primo bivio: prendere in evidente salita a
dx e raggiungere la dorsale della Bassa di Narbona. In caso di nebbia, può essere difficile individuare il punto di partenza del sentiero Gta (segno rosso-bianco sul muro di una baita), ma anche proseguendo per la strada ancora per poche centinaia di metri e poi per sentierini secondari e con percorso più indiretto è possibile raggiungere più avanti questo sentiero che nella parte centrale tra la Bassa di Narbona e la Punta delle Croisette è poco ciclabile perché molto stretto, scavato e invaso da
arbusti. La ciclabilità riprende sulle pianeggianti crestine erbose (foto
4) delle Punta delle Croisette, così nominata per una antica tradizione dei pellegrini che provenivano dalla val Maira, e che caratterizzavano questo crinale piantando piccole croci costruite con ramoscelli di legno a testimonianza di rispetto e di fede per questo
luogo. Dalla vetta il sentiero inizia a scendere con alcuni tornanti in parte ciclabili sull’erboso versante sud-occidentale, poi attraverso alcuni prati si punta a incrociare la strada sterrata che termina poco più avanti: la si segue verso dx e con comoda discesa si fa ritorno al Santuario di
San Magno.
Aggiornamenti:
GRANGE TIBERT (Val Maira)
Lottulo (m 790) – Ponte Marmora (m 944) – C.le d’Esischie (m 2370) – C.le
Sibolet (m 2532) – C.le Intesile (m 2416) – Grange Tibert (m 2174) – Bassa di
Narbona (m 2220) – Chiesa di Celle Macra - Lottulo.
Con questo aggiornamento la discesa per la stradina che dalle Grange Tibert
scende alle frazioni di Celle Macra può venire presa in considerazione solo come
variante per accorciare il giro o via di fuga in caso di cattivo tempo, mentre
il percorso per il Gta che si stacca in alto ad uno degli ultimi tornanti di
salita alla Bassa di Narbona, è veramente consigliabile, e rende sicuramente più
interessante e completo questo giro.
Provato Settembre 2007 con Lingua A.
Già dal colle d’Esischie, quando si prende il sentiero che si stacca sulla
sx che contorna le pendici del Pelvo, conviene seguirlo solo per un tratto, e
invece di proseguire nel valloncello piegare a sx e portarsi sulla dorsale
seguendo le tacche di vernice del gta bianco e rosse sui numerosi paletti in
legno conficcati nel terreno e con miglior ciclabilità rispetto alla vecchia
relazione si raggiunge il Colle Sibolet.
Dal Colle Sibolet seguire le indicazione della palina indicatrice e per il
sentiero che inizia in discesa a dx si raggiunge il Colle Intersile (foto
1).
Dal Colle Intersile,
si consiglia la breve escursione alle panoramiche cime o del Tibert che è la
cima più frequentata o a quella appunto della Tempesta che è la più alta della
zona.
Per raggiungere invece la Bassa di Narbona, dal C.le Intesile basta continuare
per il sentiero inizialmente in leggera discesa sulla sx, che contorna le
pendici settentrionale del Tibert; poi scende una ripida scarpata erbosa per
raggiungere la piana con il lago e l’Alpeggio del Tibert e quindi anche la
stradina che si segue in discesa solo per un breve tratto per poi andare in
risalita verso la Bassa di Narbona.
All’altezza dell’ultimo tornante si stacca sulla sx il sentiero Gta; lo si
prende passando accanto a due grandi abbeveratoi rettangolari, e poi dopo alcuni
brevi tratti ancora in risalita, impegnativi da fare in sella, si va a passare
nei pressi delle poco evidenti cime della punta Cernauda e del Monte Bastia. Si
continua poi per questo sentiero in discesa, fino a quando si va a passare
accanto a una baita isolata; il sentiero ora è in comune a una pista silvo
pastorale che noi abbiamo seguito solo per un tratto (meno di 2 km dalla baita),
per prendere nuovamente il Gta che si stacca sulla sx e che con percorso più
divertente e un po’ più impegnativo rispetto alla pista, porta a raggiungere la
frazione di Chiesa di Celle Macra.
Da Chiesa invece di scendere per la strada asfaltata che più velocemente
porterebbe a fondo valle, prendere ancora per la frazione Ansoleglio, e dopo
ancora per il sentiero che andrà a passare a fianco della sua chiesetta di San
Giacomo e poi sempre con un bel percorso in mezzi a splendidi boschi e altre
testimonianze di fede e devozione di questa valle si arriva a un ponte sul Maira
poco prima di Lottulo (foto
2).
Curiosità: circa 600 metri a monte di Chiesa, risalendo per la strada asfaltata
che porta verso la frazione Chiotti, c’è una chiesetta isolata, dedicata al
martirio di San Sebastiano con affreschi all’interno risalenti al XV secolo; su
una parete rappresentazioni interessanti ma tipicamente medioevali, mentre
sull’altra sono curiosamente rappresentati i peccatori all’inferno, e in
particolare i lussuriosi, i golosi, gli avari, i superbi etc.
La chiesetta vale una visita, e le chiavi possono essere gentilmente richieste
ai gestori del bar che si trova di fianco alla piazzetta della parrocchiale di
Chiesa (foto 3).
Discesa diretta Intersile/Bedale, Boschi del Palent
Hanno collaborato a questo itinerario
Antonio Lingua e Alberto Asti
Ecco un itinerario di completamento a questa zona che già il mitico
Pierriccardo aveva cominciato ad esplorare sistematicamente anni addietro, e
come diceva lui, più per esperienza e ricerca personale che come itinerario
forse da consigliare agli amici!
Nella lunghissima discesa, si passa dagli estesi e magnifici panorami della
parte alta, ad una specie d’imbuto che a poco poco introduce in un ambiente
completamente diverso, quello sempre più ombroso e chiuso dei grandi boschi
che caratterizzeranno questo itinerario e il cui attraversamento richiederà
quasi un tempo pari alla salita e quindi: alberi, alberi, fiori, funghi e
animali selvatici; testimonianze di cultura e fede alpina riporteranno al
passato, a volte le discese sembreranno continuare a essere risalite, qualche
via di fuga sarà sempre possibile, ma alla fine l’itinerario ha un suo senso
solo se viene fatto fino in fondo.
Nella parte alta di questo itinerario
si utilizza un nuovo sentiero tracciato recentemente. Nella parte centrale tra
le Grange del Chiot. e la Borgata Garin il sentiero invece alcuni anni
addietro era stato fatto oggetto di manutenzione, ma la scarsa frequentazione e
gli eventi meteo avversi negli anni successivi fanno sì che il sentiero in
alcuni tratti sia nuovamente difficile da percorrere per erba alta, frane,
slavine, alberi caduti e riporto di detriti.
Località di partenza ideale è parcheggiare all’uscita del paese di Stroppo, poi
in sella alla bicicletta si prosegue fino a Ponte Marmora e si risalgono i 21
km. che portano al Col d’Esischie.
Arrivati al Colle, sulla Sx prende il sentierino che porta a una prima selletta
tra Pelvo e Rocca Negra; come già detto nelle altre relazioni della zona, per
raggiungere il successivo Colle Sibolet si può risalire e seguire con percorso
più panoramico la dorsale sulla sin.; oppure proseguire per il valloncello
davanti che risulta più pedalabile e di solito presenta ad inizio estate belle
fioriture. Arrivati alla testata di questo valloncello con un paio di tornanti
ancora ciclabili si raggiunge il colle Sibolet. Seguendo le indicazioni che si
trovano sul Colle, si prende in discesa il sentiero sul versante Castelmagno e
poi in breve risalita si raggiunge il Colle Intersile alla base della crestone
Occ. del Tibert. Da questo colle è ben visibile la parte alta di un nuovo
sentiero che si va a prendere seguendo dal Colle Intersile inizialmente le
indicazioni per Grange Tibert e la Bassa di Narbona.
Lo si prende sulla dorsale che domina
la sottostante conca con le baite del Tibert Inizialmente è scorrevole poi più
in basso quando si avvicina al corso dell’Intersile, diventa più discontinuo e
più saltellante nelle praterie che portano agli Alpeggi del Chiot.
Alle prime baite dell’alpeggio, si incontra anche la pista silvo pastorale di
servizio che sale dal Vallone di Marmora. Prendere a riferimento un cartello con
indicazioni per Grange Torre, Macra, davanti al quale parte un sentierino
erboso che va a passare accanto a una baita che si lascia sulla Dx. Poi si
scende nella parte superiore del valloncello percorrendo un sentierino prima
sulla sponda sx orografica con scarsa ciclabilità, poi per un ponticello di
legno adagiato sul fondo si passa sulla sponda opposta. La ciclabilità aumenta
ma diventa buona solo quando nuovamente si passa sulla sponda sx or.dell’Intersile.
Proseguendo il sentiero si mantiene alto a mezza costa sul medesimo e
compenetrando una zona sempre più boscosa. Si raggiungono e si passa in mezzo
alle baite in rovina di Borgata Torre. Dopo Un lungo mezza costa si passa
vicino a un pilone votivo e poi più avanti si arriva a un bivio di sentieri:
seguendo quello con indicazione Combe in discesa a Dx si può più facilmente
chiudere prima il giro; andando a Sx ci saranno ancora alcune docili risalite,
fattibili in sella se la fatica non si fa troppo sentire; in un paio di punti
sarà necessario scendere dalla sella per destreggiarsi in un paio di combali in
cui slavine ed eventi alluvionali hanno tirato giù alberi e detriti.
Si passa su un poggio più dominante vicino ad un altro pilone con bei affreschi
ben conservati prima di arrivare ancora dopo altri lunghi tratti nei boschi alla
Borgata dei Garino.
Dentro alla borgata passati davanti alla Chiesa, per non perdere dislivello
prendere la mulattiera in salita (segni vernice gialla) che in breve si allarga
e diventa a fondo erboso e porta in breve direttamente alla strada asfaltata
che sale da valle (altra via di fuga); Seguire la strada asfaltata in salita e
raggiungere località Colletto. Andare a destra dietro la fontana lavatoio
(cartello con indicazioni) prendere il sentiero che parte in regolare discesa
(tacche vernice gialle/blu) e che con bel percorso e sempre dentro a boschi che
oramai sembrano infiniti porta alla Borgata di Aramola (anche qui arriva
l’asfalto da fondo valle ed è possibile chiudere il giro, ma la parte che rimane
seppur ancora lunga come sviluppo, è molto più scorrevole). Si attraversa questa
doppia frazione nel senso della sua lunghezza: poi poco oltre la borgata, si
passa accanto alla isolata chiesa della Madonnina di Aramola. Si continua a
scendere in mezzo ai boschi, (tacche giallo/blu e bianco/rosso del Gta)
ignorando eventuali diramazioni che si incontrano sulla destra. Il sentiero pìù
avanti con alcuni tornantini perde più rapidamente di quota, e si continua fino
a che s’incontra una più larga pista forestale; seguendola in discesa si arriva
in breve al nuovo ponte di legno sul Maira, che sostituisce quello che era stato
portato via dagli eventi alluvionali di alcuni anni fa. Risalita una ripida
stradina dal fondo ghiaioso, si fa ritorna al punto di partenza.
Traccia GPS
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